Il 118 nasce a Foggia il 1 Aprile 2003, con l’inaugurazione della Centrale Operativa ubicata all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “OO.RR.” di Foggia.
Il territorio foggiano, si è dimostrato essere il più complesso e vario di tutta la Puglia, non fosse altro per le sue caratteristiche orografiche.
La provincia di FOGGIA infatti si estende su un territorio di 7.191 Kmq, con 64 comuni, 1 arcipelago (Isole Tremiti), 222 km di costa; inoltre conta una popolazione di 690.992 abitanti, con una densità di 96 ab/kmq.
Oggi il S.S.U.Em. 118 della provincia di Foggia può contare su ben 43 postazioni mobili (ambulanze) dislocate su tutta la provincia, di cui:
- 21 medicalizzate
- 22 non medicalizzate
inoltre, 2 automediche (Foggia e Volturino) ed 1 elisoccorso (c/o Aeroporto G. Lisa di Foggia).
Nella nostra realtà territoriale il S.S.U.Em. 118 è costituito da:
- Dirigenti Medici Ospedalieri (in servizio in Centrale Operativa)
- Medici del Servizio Emergenza Territoriale (S.E.T.)
- Infermieri
- Soccorritori
- Autisti con funzioni di soccorritori
Per quanto riguarda i tipi di mezzi in relazione al tipo di equipaggio, nella provincia di Foggia sono in servizio:
Ambulanze VICTOR con a bordo Soccorritori
Ambulanze INDIA con a bordo INFERMIERI e SOCCORRITORI
Ambulanze MIKE ed Automediche con a bordo MEDICI dell’Emergenza Territoriale.
Elisoccorso con a bordo MEDICI ANESTESISTI-RIANIMATORI.
Dal novembre 2004 è stato adottato su tutte le postazioni mobili 118, automediche comprese, il “CARDIOVOX” strumento in grado di effettuare una rilevazione elettrocardiografica sul posto, ecg refertato da un cardiologo nel giro di 3 – 4 minuti.
Il 118 di Foggia, per quanto “neonato” ha dovuto, suo malgrado, già misurarsi con alcuni “incidenti maggiori”/ “catastrofi”, quali:
- la caduta in una scarpata di un autobus carico di pendolari, nei pressi di San Giovanni Rotondo (2006);
- un maxi-tamponamento sull’autostrada A-14 (2007);
- il crollo, in seguito allo scoppio di una bombola di gas, di una palazzina a Foggia (2004);
- “l’emergenza incendio” di Peschici (2007).
Dal luglio 2008 ha in dotazione il servizio di Elisoccorso, un Progetto inizialmente sperimentale della durata di 6 mesi della Asl Foggia e della Regione Puglia, oramai divenuto, dopo l’assegnazione definitiva, una novità assoluta per la Puglia.
Per quanto concerne l”ospedalizzazione mirata”, questa è dettata da criteri di “centralizzazione”, che indicano il Pronto Soccorso e, quindi l’Ospedale, più idoneo per il tipo di patologia riscontrata.
Il 118 della provincia di Foggia può contare su :
- Azienda Ospedaliero – Universitaria “OO.RR.” di Foggia (DEA II livello)
- Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (DEA II livello)
- Ospedale “Masselli Mascia” di San Severo (DEA I livello)
- Ospedale “Tatarella” di Cerignola (DEA I livello)
- Ospedale “S. Camillo de Lellis” di Manfredonia
- Ospedale “Lastaria” di Lucera
- Ospedale Civile di Barletta (pazienti ASL-BAT).
Compito prioritario di un Sistema di Soccorso Sanitario di Emergenza-Urgenza 118 è quello di ridurre il numero delle morti evitabili attraverso l’impiego tempestivo del mezzo di soccorso più idoneo sul luogo dell’evento con il conseguente trattamento più qualificato già sul posto.
Le modalità di risposta alle richieste di soccorso saranno modulate in base alla tipologia della richiesta nonché tenendo conto del personale e dei mezzi a disposizione.
Il Medico Anestesista-Rianimatore ha un ruolo fondamentale sia in ambito ospedaliero che territoriale:
• In quello ospedaliero, oltre a gestire i pz. critici ricoverati nelle UTI, è peculiare il suo ruolo di consulente in Pronto Soccorso dei pz. in codice Rosso;
• In quello territoriale, è peculiare il suo ruolo sull’Elisoccorso (in considerazione che la normativa nazionale non prevede l’obbligo della sua presenza ma la ritiene preferibile), è invece auspicabile, così come già avviene in alcuni 118 del territorio nazionale, anche il suo impiego su “mezzi terrestri”.
Nella nostra realtà territoriale il S.S.U.Em. 118 è costituito da:
Ambulanze VICTOR con a bordo Soccorritori
Ambulanze INDIA con a bordo INFERMIERE e SOCCORRITORI
Ambulanze MIKE ed Automediche con a bordo MEDICI dell’Emergenza Territoriale.
La domanda di assistenza sanitaria è in continua crescita per l’aumento sia dell’età media della popolazione sia per l’incremento degli infortuni in età lavorativa.
“Emergenza” è il termine generalmente usato nel linguaggio comune per identificare una circostanza imprevista, generalmente intesa come pericolosa, e che richiede provvedimenti eccezionali.
In questo ambito rientra anche la gestione delle maxi-emergenze, intese come emergenze il cui dimensionamento, per gravità e complessità (calamità naturali, attentati terroristici, ecc.), richiede un intervento di tipo interdisciplinare con una risposta altamente specializzata di personale e di mezzi, e che sono caratterizzate, in termini di assistenza, da un’inadeguatezza brutale, ma temporanea, tra le reali necessità secondarie all’evento ed i mezzi immediatamente disponibili.
Il S.U.Em. (Servizio Urgenza-Emergenza) più noto come 118, in Italia nasce con il DPR 27.03.1992 per rispondere all’ emergenza-urgenza extraospedaliera, causata da patologie gravi e acute che richiedono un intervento qualificato, non differibile, direttamente sul luogo dell’evento e secondariamente con lo scopo di sviluppare e divulgare la cultura dell’emergenza sanitaria.
La normativa prevede che il personale sanitario del 118 giunga sul luogo di un evento in un tempo non superiore agli 8 minuti, in caso di intervento in un’area urbana sede di postazione mobile 118, e non superiore ai 20 minuti per interventi in area extraurbana o urbana priva di postazione mobile.
La inevitabile limitatezza delle risorse porta alla necessità di effettuare un filtro delle richieste ed a modulare la risposta in base alle necessità del caso, per garantire a chi ne ha bisogno l’accesso immediato a cure avanzate, rispondendo comunque ai bisogni di assistenza di tutti gli altri casi.
Si effettua pertanto quel che viene definito “triage” o “dispatch” telefonico, cioè un percorso decisionale dinamico, basato sull’attuazione di un processo metodologico scientifico, capace di stabilire il grado di presunta gravità clinica presente in un soggetto, identificabile mediante l’utilizzo di un sistema di codifica indicante la priorità assistenziale.
La mortalità evitabile e gli esiti invalidanti prevenibili, con un intervento tempestivo e qualificato costituiscono il campo d’azione di un sistema efficace, e, la riduzione della loro incidenza, l’obiettivo finale.
A questo scopo la vera esigenza è di iniziare la stabilizzazione del paziente nei tempi compatibili con gli standard terapeutici, fornendo cure intensive e continuative dal luogo dell’evento fino all’accettazione nella struttura adeguata.
Il sistema di emergenza sanitaria "118", consta di due fasi operative interconnesse da una rete di collegamenti:
- Fase di allarme (118)
- Fase di risposta
La fase di allarme prevede:
- Il sistema di allarme individuato dal numero telefonico "118"
- La centrale operativa
Il sistema di allarme sanitario territoriale, da svilupparsi su base provinciale è assicurato da una Centrale Operativa altamente informatizzata, cui fa riferimento il numero telefonico unico e gratuito "118", che garantisce il coordinamento di tutti gli interventi di soccorso nell'ambito territoriale di riferimento.
La Centrale Operativa ha il compito di ricevere le richieste di intervento per l'emergenza sanitaria in arrivo dal territorio di competenza e tradurla in atti operativi, coordinando le risorse a disposizione del sistema sanitario di emergenza.
Affinché ciò sia possibile è necessario portare direttamente sul luogo dell'evento personale competente ed attrezzature specifiche.
Il ruolo primario nella fase di allarme è svolto dalla Centrale Operativa le cui funzioni sono:
- ricezione della richiesta di soccorso attraverso il numero unico "118";
- valutazione del grado di complessità e tipologia di intervento da attivare, utilizzando “codici colore” ministeriali (TRIAGE o DISPATCH) che permetteranno di svolgere un'attività di filtro;
- attivazione e coordinamento del soccorso attraverso l'invio di mezzi idonei;
- ospedalizzazione mirata (Punti di Primo Intervento, Pronto Soccorso Ospedalieri, DEA di I livello, DEA di II livello);
- il coordinamento dell'attività di trasporto urgente di sangue e di quella legata alla problematica del prelievo dei trapianti d'organo.
Per fare questo la centrale operativa si avvale oltre che di risorse tecnologiche quale apparecchiature telefoniche, sistema informatico e sistema di collegamenti radio, previsti di solito in maniera uniforme a livello regionale e/o provinciale, di competenze tecnico professionali di medici, infermieri e soccorritori adeguatamente formati ed addestrati guidati da protocolli operativi interni, rispondenti ai requisiti minimi di cui al decreto legislativo 502/92.
In riferimento alla rete di collegamenti, questa deve essere realizzata con le strutture territoriali ed ospedaliere, con i mezzi di soccorso, con le altre centrali operative, con i servizi non sanitari dell'emergenza (prefettura, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, ecc.) e con le associazioni del volontariato.
Nell'ambito dei protocolli delle Centrali Operative, è previsto un sistema ben collaudato ed efficace di ricezione delle chiamate attraverso domande preordinate (DISPATCH) e guidate dal sintomo principale e/o dall'evento riferito dal chiamante, volte ad evidenziare rapidamente il grado di gravità, anche sulla base della presenza o meno di determinati segni vitali (coscienza e respiro).
Il Dispatch, non è altro che la procedura in base alla quale la chiamata viene “processata”, e corrisponde al tempo intercorso tra l’arrivo della telefonata con richiesta di soccorso all’Operatore di Centrale, e l’attivazione da parte dell’Operatore stesso del mezzo di soccorso.
L'attivazione dei mezzi di soccorso va fatta anch'essa sulla base di protocolli interni che deve tenere conto di aspetti logistici ed operativi quali:
• località dell'evento,
• viabilità,
• tempi di arrivo,
• disponibilità di mezzi adeguati più vicini,
• numero di persone coinvolte,
• tipo di patologia e gravità presunta.
I “codici di invio” per l’attivazione del mezzo di soccorso sono:
i “codici colore”:
- BIANCO = NON emergenza
- VERDE = patologia differibile nel tempo
- GIALLO = patologia non differibile, evolutiva
- ROSSO = intervento di emergenza
i “codici di luogo”:
- “S” sierra STRADA
- “K” kilo CASA
- “Q” quebek SCUOLE
- ecc.
i “codici di patologia prevalente”:
- “C1” TRAUMA
- “C2” CARDIOCIRCOLATORIO
- “C3” RESPIRATORIA
- ecc.
I “codici di rientro” ovvero la “valutazione sanitaria” attribuita dal personale sanitario al paziente al momento del soccorso, si riferiscono alle reali condizioni del paziente e sono:
- “0” ospedalizzazione non necessaria/
trattamento medico sul posto/
rifiuto di ricovero/
paziente non reperito/
scherzo
- “1” FORMA MORBOSA LIEVE
- “2” FORMA MORBOSA GRAVE
- “3” COMPROMISSIONE DELLE FUNZIONI
VITALI
- “4” DECEDUTO
Da una rapida analisi dei dati in possesso della Centrale Operativa 118 Foggia, si evincono i seguenti dati:
- la maggior parte dei soccorsi viene effettuata in casa (K) e per strada (S)
- in perfetto accordo con le medie nazionali, le patologie più frequentemente riscontrate risultano essere:
• traumatica (C1) 23%
• cardiocircolatoria (C2) 16%
• respiratoria (C3) 9%
• neurologica (C4) 6%
i mesi di Luglio ed Agosto sono quelli di massima attività, e ciò può attribuirsi:
- all’aumento delle temperature con maggiore incidenza di malori;
- al notevole afflusso di turisti nella zona costiera;
- all’assistenza sanitaria di base non sempre garantita da parte dei medici di Medicina Generale perché fuori sede per ferie.